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    Il Territorio

    La provincia di Mantova è situata nella zona sud-orientale della Lombardia. La sua collocazione risulta strategica poiché sul confine con diverse importanti provincie (Brescia, Verona, Rovigo, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e Cremona).

    Il territorio della provincia di Mantova si presenta molto vario e interessante con una superficie di circa 2.339 kmq. Si va dall’area a ridosso del Garda con le dolci colline moreniche (8% della superficie della provincia) fino ad arrivare alle pianure del grande fiume Po a sud (92%) con un ricco paesaggio fluviale e lacustre.

    Per la sua posizione geografica, questo territorio conserva grandi testimonianze di un glorioso passato: dagli Etruschi ai Romani, al Ducato dei Gonzaga, dalle guerre d’indipendenza, alle lotte contadine..

    Il territorio mantovano deve il suo fascino e la sua unicità, soprattutto all’eredità di arte e di cultura dell’epoca medievale e della lunga età dei Gonzaga, che fecero della città capoluogo e dei centri maggiori, altrettante corti rinascimentali, rese inimitabili dall’attività di maestri come Andrea Mantegna, Leon Battista Alberti, Giulio Romano, Benvenuto Cellini.

    Incornicia i capolavori di architettura e di arte che sono giunti fino a noi, un paesaggio che ancora mantiene la sua bellezza, in particolare nell’area dell’anfiteatro collinare morenico che chiude a sud il bacino del Garda, lungo l’asta del fiume Mincio e del fiume Po e nella vastità della pianura coltivata della Bassa.

    Alto Mantovano

    L’Alto Mantovano è una zona geografica posta a nord-ovest della città di Mantova nell’omonima provincia e al confine con le province di Brescia e di Verona che offre un paesaggio di incomparabile bellezza. È delimitata a nord dalle colline moreniche del lago di Garda, a est dalla provincia di Verona, a nord-ovest da quella di Brescia e a sud dalla pianura del Medio Mantovano.

    La pianura, attraversata dai fiumi Mincio, Oglio e Chiese zona ha un’economia tipicamente agricola: frumento, mais, frutteti, seppur negli anni del secondo dopoguerra si è assistito ad un incremento della produzione industriale e una vivace attività terziaria.

    Il carattere peculiare dell’Alto mantovano rimane comunque la fascia collinare con i suoi dolci declivi, i suoi vigneti e i percorsi, a piedi, in bicicletta e a cavallo, che immergono in un paesaggio di grande impatto emotivo. Significativa è la produzione vinicola che va sempre più specializzandosi e affinandosi, tanto da raggiungere risultati di prestigio al Vinitaly, la più importante rassegna vinicola a livello nazionale.

    I centri più significativi sono Castiglione delle Stiviere, Castel Goffredo e Asola.

    Mantova

    Città della Pianura Padana, estesa lungo la sponda destra del fiume Mincio. Dell’architettura romanica rimane laRotonda di San Lorenzo, mentre al periodo comunale appartengono varie chiese (come Santa Maria del Gradaro e San Francesco) ed edifici civili (come il Broletto e il Palazzo della Ragione). Importanti architetture del Quattrocento sono le chiese di San Sebastiano e di Sant’Andrea e la casa di Andrea Mantegna (forse disegnata dallo stesso maestro). Nel Cinquecento Giulio Romano rinnovò la struttura urbanistica della città e a lui si devono gli interventi nelPalazzo Ducale, nel Duomo e l’esecuzione del Palazzo del Te. Tra le architetture dei secoli successivi è degno di menzione il palazzo dell’Accademia Virgiliana che ingloba il Teatro Scientifico Bibiena (1769). Sviluppati i settori dell’industria, del commercio e del turismo. Ancora fiorente l’agricoltura.

    Medio Mantovano

    Zona pianeggiante per eccellenza attraversata dal Mincio e chiusa a sud dal Po. Dal punto di vista paesaggistico interessanti soprattutto le zone umide, che sono diventate aree protette di grande rilevanza naturalistico ambientale, quali le valli del Mincio fra Rivalta e le Grazie, i laghi di Mantova, Vallazza e Garzaia di Valdaro, che rientrano nel Parco del Mincio, cioè l’ente preposto alla salvaguardia delle sponde del fiume, e delle zone circostanti, dal Garda al Po.

    La pianura è a forte vocazione agricola ma anche zootecnica: di qui un’industria agroalimentare che si segnala per numerose produzioni tipiche: salumi insaccati e formaggi, su tutti il grana padano.

    E’ presente anche l’acquacoltura con allevamento di pesce gatto, luccio e storione. Il Medio mantovano offre ricche testimonianze della propria storia secolare e monumenti degni di essere presi in considerazione. La parte del leone la fa Mantova, città capoluogo e sede Ducale per molti secoli. I Gonzaga hanno lasciato tali e tante testimonianze che la città si identifica, non senza ragione, con le loro realizzazioni: il periodo d’oro è appunto quello legato alla casata che di Mantova ha fatto una capitale europea.

    Oglio Po

    Il territorio dell’Oglio Po si caratterizza per la ricchezza delle acque e delle zone umide divenute zone protette dal Parco Oglio Sud, che pure è a cavallo fra le provincie di Mantova e Cremona.

    Troviamo così la Garzaia di Pomponesco e le torbiere di Marcaria, interessanti sia dal punto di vista naturalistico che paesaggistico.

    L’agricoltura e l’agroalimentare sono elementi importanti dell’economia della zona. Il grande fiume qui segna il confine fra Mantova e Reggio ma anche fra Lombardia ed Emilia. Zona di confine, quindi, e come sempre il Ducato gonzaghesco qui erigeva le roccaforti difensive: il marchesato di Viadana era, appunto, bastione difensivo ai confini del Ducato. La perla èSabbioneta, la piccola Atene di Vespasiano Gonzaga, da poco dichiarata patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, città murata con al suo interno il Palazzo Ducale, il Teatro all’antica, cinquecentesca opera di Vincenzo Scamozzi. Sabbioneta si presenta come un museo urbano. A pochi chilometri da Sabbioneta si trova un altro prezioso esempio dell’architettura urbanistica di Vespasiano, Rivarolo mantovano con le sue mura, torri, porte e strade diritte. Anche qui il paesaggio è caratterizzato dalla pianura e dal fiume: pioppeti nelle golene e agricoltura.

    Oltrepò Mantovano

    L’Oltrepò mantovano è la zona della provincia in destra Po fino all’Emilia, che pure esercita un notevole influsso (dialetto, mentalità. Il territorio, estremamente fertile e ricco di produzioni agricole, lega la sua storia e la sua economia al grande fiume, vero padre padrone, che spesso ha fatto sentire la sua forza con ricorrenti inondazioni. L’arginatura dell’alveo fluviale ha reso più sicure queste terre; l’ agricoltura ricca e specializzata produce meloni, zucche, pere, angurie, cipolle. Notevole l’allevamento suinicolo e bovino.

    L’evoluzione del territorio dell’Oltrepò mantovano è sicuramente legata ai mutamenti che hanno contrassegnato il passato più prossimo a noi. Non vanno comunque dimenticate le vicende naturali e storiche più distanti nel tempo che ne hanno segnato le fondamenta. Il origine la valle padana era occupata da un largo braccio di mare, colmato in seguito dall’azione dei corsi d’acqua che vi hanno depositato i materiali trasportati, determinando l’origine alluvionale dell’attuale pianura padana.

    All’inizio del secolo scorso risale la grande opera di bonifica iniziata nel 1901 e ultimata nel 1907 che ha disegnato l’attuale conformazione del territorio.